lunedì 18 aprile 2011

Smarrimento

vuoto,
svuotato dell'anima nuoto

in fosche atmosfere,
mediocri insincere

opache le palpebre,
tremule

sprofondo nel sonno
non dormo

mi vedi
bianca parete
rimbalza la vita
odore vernice

da solo,
non sento profumo

domenica 24 febbraio 2008

Quasi-infinite loop

Cambiamenti epocali in quest'ultimo anno...
Cambio di vita, cambio di prospettive: mi sono laureato, ho visto il Perù, mi sono rotto una gamba (cosa terribile che invece mi ha impedito di lasciare la mia ragazza), ho smesso di giocare a rugby e deciso che non sono un vero musicista, ho iniziato a lavorare e dopo tutto questo terremoto, sono tornato qui, dov'ero rimasto. Non un centimetro più in la. Esattamente con lo stesso vuoto nello stomaco, nonostante lo spuntino, la stessa voglia di comunicare qualcosa al resto del mondo.
Ho deciso di cambiare qualcosa qua dentro, come sempre non ho le idee ben chiare, staremo a vedere. Lascerò tutto a metà anche questa volta? Probabilmente, si.

Di cosa vi parlo? Delle riflessioni che ho fatto ultimamente. Teniamone traccia per evitare di dimenticarle e tornare, ancora una volta, daccapo.
endfor;


Premetto che non guardo molta televisione (credo come il 90% dei coraggiosi avventurieri che sono riusciti a raggiungere questo sperduto angolo dell' Universo Web... Se davvero avete fatto tutta questa fatica per raggiungere questa pagina, non credo che vi basti l'informazione televisiva), e quando mi capita, se non sto guardando qualcosa di quel mattacchione di Groening ho sempre stampata in faccia una certa smorfia di disgusto...
Avrete sicuramente notato quello stuolo di improbabili personaggi che lavorano per Striscia la notizia e che ogni giorno si spargono su tutta la penisola per punzecchiare il furbacchione di turno. Non critico la genuinità o la buona fede del programma, anzi pur non essendo amante del genere, trovo in effetti che il tutto sia imbastito con comicità semplice, immediata, un po' rustica volendo, che in un'Italia televisiva nella quale si tende sempre a sofisticare tutto e a importare un sacco di american shit è tutto sommato un bel pregio. Critico innanzitutto le risate registrate: è dai tempi del "Drive in" che Ezio Greggio si porta in tasca un registratore rotto che riproduce a intervalli imprevedibili quelle snervanti risatine... In secondo luogo critico i sopracitati personaggi o meglio, gli effetti che sortiscono le loro inchieste. Lo scenario tipico è questo: il furbacchione di turno viene dapprima sputtanato nel pieno della sua attività furbacchionesca, dopodichè spunta un tizio vestito da idiota che gli contesta, a volte punzecchiandolo con un bastone appuntito, le sue belle trovate, aspettando che il malcapitato risponda qualcosa di sensato. Non è un problema che un programma televisivo si occupi di smascherare truffe, e ne renda pubblici i risultati, il problema è un altro. Innanzitutto il diritto di replica. Sorprendere, incalzare, riprendere, un uomo che è appena stato smascherato nelle sue nefandezze e assalito da un'intera troupe televisiva non è un diritto di replica. E' un atto intimidatorio. Dopodichè pubblicare nome, cognome, luogo di residenza, questo forse è peggio. Arrivati a questo punto molti di voi cliccheranno sul tasto 'indietro' del proprio browser per vedere chi è stato così cattivo da indirizzarvi su questa pagina piena di cazzate. Aspettate un attimo prima di farlo, leggete le mie considerazioni.
Primo, ci consideriamo garantisti. Per la legge italiana una persona è innocente fino a quando non viene dimostrato il contrario. Ma non da un programma comico televisivo. Da un tribunale. Viene garantita la difesa di qualunque persona, anche del peggior criminale. Quando una persona viene giudicata colpevole, viene inflitta una pena, proporzionata al danno cagionato, vengono stabiliti i risarcimenti. La televisione salta tutti questi i passaggi, e la pena è unica per tutti: la gogna mediatica. Dalla trasmissione del servizio, quell'uomo, quel truffatore in effetti, è umanamente distrutto. Ogni persona che abbia mai avuto minimamente a che fare con lui non gli presterà più neanche 5€, sarà deriso per anni, costretto a nascondersi in casa. E ciò potrebbe essere anche giusto, si potrebbe obiettare, nel caso di reati gravi, ma chi deve essere a stabilirlo? Tu, che non hai mai fatto una truffa, però non emetti mai gli scontrini fiscali? Tu che d'accordo col carrozziere hai aumentato il danno per l'assicurazione? Tu che non paghi il canone? La coscienza collettiva è sempre pulita. Ma la tua? Se una persona fosse truffata da un'altra e andasse ad appendere in giro per la provincia cartelli che dicono che questa persona è un truffatore, sarebbe come minimo denunciato per diffamazione. Invece la televisione può farlo, può venirti in casa, far vedere la tua faccia, dire il tuo nome e il tuo cognome, farti vergognare davanti a milioni di persone dei tuoi errori mentre noi applaudiamo e siamo contenti che quattro ladri di polli vengano messi alla berlina davanti a tutta l'Italia. Ci sentiamo più sicuri, davvero questo tipo di programmi ci rendono più sicuri, davvero dobbiamo garantire a questi personaggi il potere di andare a stanare questi delinquenti, o prima di fare il numero di striscia la notizia dovremmo provare a chiamare i Carabinieri?
Tutto questo discorso era solo un esempio, di come siamo abituati a fidarci in maniera acritica di ciò che ci viene detto, solo perchè la fonte e i presupposti siano buoni, e di come siamo pronti a fornire potere e autorità (che non spettano) alla televisione.
Ci sentiamo l'anno prossimo, con nuove esaltanti avventure.

mercoledì 10 gennaio 2007

Vaffanculo

Informatica spietata e inflessibile. Ho appena cancellato e reso irrecuperabile un post che mi stava anche uscendo discretamente. E ora sono troppo incazzato per riscriverlo. Parlavo di Milano e della vita che si fa da quelle parti, e forse un giorno lo riprenderò. Vaffanculo. Non so a chi ma vaffanculo, fatale irreversibilità della pressione di qualche tasto, così hai fatto sparire anche tutte le mie canzoni migliori dal mio pc, e le mie foto, e chissà quante altre cose hai inghiottito.
Vado a letto, scusatemi, forse un giorno vi spiegherò.

martedì 9 gennaio 2007

Vivere il prodigio del mio ciclo mensile, ostentando sicumera

Ma come, hai già smesso di aggiornare il blog? Ragazzi, ci vuole il mood giusto... No mood no post. D'altronde questa è una cosa vostra, ma mia. Una delle regole che mi sono imposto è scrivere quello che mi pare, quando mi pare. Il pubblico non è contemplato nei miei piani.
Comunque, ci sono dei momenti in cui mi sento molto produttivo, e scriverei tantissimo... Ma ci vuole la giusta inclinazione mentale, altrimenti, non se ne parla. In questi giorni non c'è.
Fate finta che io sia la vostra ragazza: ebbene ho mal di testa. E forse anche le mie cose.
Fate finta che sia il vostro ragazzo: ho qualcosa che mi impedisce di fare sesso con voi. Una scusa tipica.

No in effetti non è credibile. Allora facciamo così. Fate finta, se già non lo siete, di essere masculi, e io sono la vostra ragazza che non ve la dà.
No che non è scorretto limitarsi a questa visione stereotipata dei rapporti umani per cui maschio va con femmina e femmina va con maschio.

Se c'è qualcuno che si sente escluso dalle suddette categorie, mi lasci un commento, potrei fare qualcosa per citare anche la vostra minoranza. Ma più probabilmente no.

martedì 2 gennaio 2007

E perchè?

Certo, sono riusciti a convincere anche me per un po' che è bello, onorevole, giusto... Parlo di farsi il culo. Di sgobbare. Di fare sacrifici per arrivare, un giorno, seduto davanti al tuo plasma a goderti i frutti della tua vita da mulo. Moderno mastro don Gesualdo, vinci la tua sfida con la società, mostra il tuo valore, incanalati anche tu nel Sacro Percorso Che Porta Al Successo, sacrifica tutto il resto e impegnati al massimo per fare quello che ti porterà all'apice, perchè quella sarà la soddisfazione che darà il senso alla tua vita. Un'agognata laurea in ingegneria che ti permetterà di elevarti dal resto della massa patetica. E fallo al meglio!! Inibisci la tua fantasia e suscita l'ammirazione di tutti standotene chiuso in casa a studiare! E un giorno vicino o lontano, quando sarai laureato, quando il tuo titolo sarà apprezzato, quando sarai promosso, quando andrai a capo di un progetto, potrai finalmente goderti i tuoi mondiali sul videofonino, potrai permetterti di andare in centro col tuo monumentale SUV, e lasciarlo parcheggiato tutto il giorno a due euro l'ora, potrai avere talmente tanti canali sulla tele da non avere il tempo di guardarli, non ti basterà una sola sessione di zapping per sfogliarli tutti.
Io sono certo solo di una cosa. Che un giorno o l'altro questo mondo si riprenderà tutte le molecole del mio corpo per ridarle a qualche altra forma di vita che porterà avanti questa indecifrabile danza della vita. E potrebbe succedermi adesso. Potrebbe andarmi di traverso il tappino della penna che sto masticando, potrei cadere sul ghiaccio delle scale... Ce n'è molti di modi, anche di molto ironici. E quindi l'unico momento che conta è questo, non il prossimo e neanche quello appena passato. Non posso scommettere sul mio futuro. O almeno non posso puntare tutto il mio presente. Quindi non mi rompete, io voglio parlare con le persone, voglio fare, voglio toccare, respirare, ma adesso cazzo! Voglio conoscere ma voglio capire, non rinchiudetemi dentro questo nozionismo della mia università, non biasimatemi se in questo momento non sto dando il mio massimo per laurearmi. Non me ne vogliate, ma sono convinto che il successo al quale vogliono farmi sospirare, non è niente che mi renda più elevato, che renda la mia vita meno patetica o che sciolga le mie più semplici e umili paure da Essere Umano, che mi faccia stare meglio con le persone. E allora non lo voglio. Tenetevelo voi. Non voglio impegnare la mia vita per diventare un uomo con borse di inutilità nelle mani grandi come le borse sotto agli occhi.
E' vero che ormai ce l'ho quasi fatta, e non è il caso di buttare via tutto ciò che ho raggiunto fino ad ora, e forse per questo sono stato molto fortunato, ho potuto studiare e incontrare persone, ho una cultura, per quanto limitata, ho una certa flessibilità di pensiero, e potenzialmente, in una delle aree più ricche d'Italia, un avvenire almeno non incerto. Ma non riesco a provare invidia per chi ha sacrificato tutto ciò che lo rendeva vivo per raggiungere un traguardo imposto dalla società.
Vi vedo, incernierati sui vostri binari del successo: vi aspetterò alla stazione.
Forse era più facile scrivere che non ho voglia di studiare.

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Un blog. Tanto per schiarirsi un po' le idee.
Sono un po' i motivi che mi spingono a intraprendere questa cosa... Mi serve, per fissare tutte quelle belle conclusioni a cui arrivo prima di addormentarmi e che mi sembra il giorno dopo spariscano. Quindi, ora si fissa, non pensiamo troppo ai fronzoli della pagina, il colore e cose del genere... Si scrive. E poi mi affascina un po' questa cosa di scrivere, nascosto dietro al mio pc, e farmi leggere. Quando da ragazzino tenevo un diario, in effetti scrivevo sempre come se ci fosse qualcuno che potesse leggerlo, e in cuor mio speravo che qualcuno lo facesse e mi capisse in qualche modo. Certo, ora l'ho capito che è ben difficile farsi capire con quattro parole, ma sono contento di soddisfare un desiderio del me bambino. E poi questo piacere estremamente voyeuristico di 'vedere l'effetto che fa', leggere i commenti di chi avrà la pazienza (che non so se io stesso avrei) di leggermi e addirittura rispondermi... Fa bene all'autostima e soddisfo anche un po' il mio narcisismo.
Vi parlerò, se ne avrò la costanza, soprattutto di me, soprattutto a ruota libera, soprattutto di riflessioni cosmiche e conclusioni assolute. Ma non vi aspettate troppo. Insomma, non statemi troppo a sentire.